IL 'DIVIN FLAGELLO' ATTRAVERSO I DOCUMENTI D'ARCHIVIO
Un percorso virtuale di amara attualità
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Nata per gestire e valorizzare gli archivi storici della Compagnia di San Paolo, la Fondazione 1563 presenta un percorso virtuale dedicato all’attività dei confratelli sanpaolini nell'ambito delle gravi epidemie che hanno colpito ciclicamente le popolazioni nel corso dei secoli.
A partire dalla peste che prostrò duramente anche Torino tra il 1598 e il 1600: quel divin flagello chiamato peste – scrive Emanuele Tesauro nell’Historia della Compagnia di San Paolo – che, mentre tutti gli altri morbi uccidono gli ‘ndividui, le repubblice e i regni interi sovverte, che vide la necessità di chiudere il Monte di Pietà per più di un anno da maggio 1599 a luglio 1600.
Fu poi nuovamente pestilenza nel 1630, la stessa descritta dal Manzoni, quando una parte del Piemonte era invasa dai francesi. Emergenze che la Compagnia aveva già cercato di fronteggiare insieme alla Città, deliberando nel 1820 il finanziamento per le vaccinazioni agli indigenti.
Un racconto che, attraverso dipinti e documenti, mette in luce il contributo delle fondazioni filantropiche e del volontariato in queste penose calamità.
Foto: Giovanni Francesco Sacchetti, San Paolo distribuisce l’elemosina, circa 1671, olio su tela, Quadreria dell’Oratorio della Compagnia di San Paolo.
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La Fondazione 1563 gestisce e valorizza l’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo e sostiene un articolato programma di ricerca sul Barocco, anche attraverso un bando annuale per borse di alti studi rivolto giovani ricercatori umanisti.
La pubblicazione digitale dell'imponente materiale storico rappresenta una delle attività più recenti e di ampio richiamo internazionale.