MASSIMO BELLEZZA: IL VISIONARIO CHE CON CPM PROGETTA LA FABBRICA DEL FUTURO
Tra auto elettrica e nuovi impianti "liquidi"
Fotografie HR - Free downloadDa ragazzo Massimo Bellezza sognava di studiare filosofia, poi la vita l'ha spinto a occuparsi dell'azienda di famiglia, all'epoca una delle tante realtà dell'indotto Fiat.
Nel mondo dell'automotive Bellezza ha portato uno sguardo visionario immaginando soluzioni controcorrente che sono poi diventate uno standard per i maggiori produttori mondiali.
Sotto la sua guida CPM è diventata in pochi anni un grande player internazionale, sviluppando brevetti innovativi e una tecnologia che ha ridisegnato la fabbrica tradizionale.
L'azienda infatti è specializzata in progettazione, sviluppo, produzione, installazione, assistenza e service per l'automotive. In pratica: linee di montaggio flessibili e multipiano che permettono di costruire vetture di segmento diverso nello stesso stabilimento. Cambiando rapidamente la configurazione degli impianti in base all'auto da assemblare. Una possibilità un tempo impensabile!
Così, mentre gli altri entravano in crisi, CPM esportava tecnologia, ma anche un modo di fare auto più attento alle persone, il linea con gli standard WCM (World Class Manufacturing), per coniugare produttività e qualità del lavoro. Una leadership tecnologica che negli ultimi anni ha convinto anche i guru dell'auto elettrica.
Nel prossimo futuro Massimo Bellezza immagina una fabbrica "liquida", anche grazie a modelli di AGV di nuova generazione che renderanno ancora più flessibili le attuali linee di montaggio.
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Massimo Bellezza è Presidente e Amministratore delegato di CPM
CPM oggi fa parte del Gruppo Dürr, un colosso tedesco da 3,7 miliardi di fatturato. L'azienda ha ormai rinunciato alla sua italianità?
Al contrario, se c’è una cosa che ci contraddistingue e che ha permesso alla nostra azienda di crescere così tanto da quando è stata fondata è proprio la sua italianità. Un mix di passione, competenza e flessibilità che si riflette sulla qualità dei nostri impianti.
Per CPM l’ingresso nel Gruppo Dürr è stato un passaggio strategico che si è realizzato in un momento storico chiave. Alla fine degli anni ‘90 infatti stavamo crescendo e iniziavano a presentarsi per noi le prime importanti opportunità a livello globale.
La partnership con Dürr ha accelerato l’accesso a questo scenario internazionale e, soprattutto, ci ha consentito di entrare nei maggiori mercati del mondo dalla porta principale. Farlo da soli avrebbe richiesto molto più tempo.
Le nostre radici però restano qui in Italia, così come il nostro indotto che, voglio sottolinearlo, è costituito al 70% da fornitori nazionali.
Come sarà la fabbrica del futuro?
Quella che immaginiamo noi sarà una fabbrica "liquida", in grado di essere ampliata o ridotta, trasferita o modificata in tempi estremamente rapidi e con impatti strutturali limitati.
Il vantaggio che ne deriva per chi investe è evidente: in termini di costi, ma anche di tempo.
Mercati in continua evoluzione costringono tutti a cambiare più velocemente di quanto accadeva in passato e ad adeguarsi a nuove situazioni il più celermente possibile.
La parola chiave sarà flessibilità!
Noi stiamo lavorando a un nuovo modello di AGV, una navetta a guida autonoma, appositamente progettata per il settore automotive e in particolare per il Final Assembly.
Si tratta dell’evoluzione di un prodotto conosciuto da tempo in ambito industriale e che ha avuto grande applicazione soprattutto nel settore logistico, ma che nel nostro settore rappresenta una novità, ma anche una sfida ricca di opportunità.
L’AGV che abbiamo progettato infatti, è dotato del cosiddetto sistema di natural navigation, cioè della capacità di orientarsi autonomamente nello spazio. Non è quindi legato alle strutture dei capannoni, ma può muoversi facilmente in qualunque direzione dello spazio ed essere riprogrammato secondo nuovi percorsi di volta in volta.
Diventa quindi un elemento fondamentale per realizzare quel modello di fabbrica “liquida” che citavo prima.
Soprattutto però, questo AGV è stato progettato dedicando la massima attenzione ai più avanzati standard di sicurezza, per realizzare una perfetta integrazione tra il lavoro dell’uomo e quello delle macchine.
Gli operatori della linea possono quindi lavorare intorno alla navetta e completare le attività di montaggio della vettura in ergonomia e a rischio zero.
Si tratta di un risultato notevole che ci mette ancora una volta all’avanguardia nel settore e che potremo presto presentare ufficialmente.
Ufficialmente tutti i produttori sembrano aver sposato la causa dell'auto elettrica. È davvero così?
Credo che nell'immediato futuro guideremo soprattutto auto ibride. Mentre si sperimentano batterie di nuova generazione e, soprattutto, si progetta una infrastruttura di ricarica diffusa (e il nostro Paese è un po' più indietro rispetto agli altri) sarà obbligatorio questo passaggio intermedio.
Dal punto di vista strategico, non dobbiamo poi dimenticare un aspetto che coinvolge tutta la nostra filiera: l'Italia è uno dei big della componentistica mondiale. Per noi un passaggio repentino all'elettrico potrebbe essere traumatico.
Sul medio periodo ci sarà tempo per riorganizzarsi, ma oggi dobbiamo pensare in prospettiva.
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CPM
Fondata nel 1967 a Beinasco (TO) da Gianfranco Bellezza e oggi guidata dal figlio Massimo con il ruolo di Presidente e Amministratore delegato, CPM è uno dei leader mondiali nella progettazione e realizzazione di sistemi per la movimentazione e la produzione di autoveicoli.
Partner Ufficiale di FCA (Fiat Chrysler Automobiles), CPM ha realizzato impianti di produzione e soluzioni chiavi in mano per le più importanti case automobilistiche mondiali, sviluppando soluzioni standard e su misura per ogni singolo progetto.
Dal 1999 l’azienda fa parte del Gruppo tedesco Dürr, specializzato nella fornitura a livello globale di impianti e tecnologie per la produzione a basso impatto ambientale nei settori aeronautico, automotive, meccanico, chimico e farmaceutico.
Informazioni: +39 011 3988-424 www.cpm-spa.com
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