L’evoluzione digitale ha cambiato il modo in cui si fa corporate communication: le nuove strategie sono sempre più social
Si parla di corporate communication per definire - con il solito anglicismo tanto amato dal settore - la comunicazione aziendale nel suo insieme, ovvero il complesso di attivitá, canali e strumenti attraverso cui imprese, istituzioni e oggi sempre più anche personaggi, blogger, influencer (!) sedimentano l’immagine di marca (brand awareness), esprimono i propri valori.
Occuparsi di comunicazione corporate significa dunque lavorare sulle scelte strategiche, la declinazione dei messaggi in base alle parole-chiave da presidiare online, la pianificazione dei diversi media (compresi i social), le relazioni esterne, l’ufficio stampa, la responsabilitá sociale, la crisis communication… In pratica un ruolo centrale molto diverso dall’idea “accessoria” della comunicazione come primo fattore di spesa “sacrificabile”. Perché la soliditá di un’azienda, dipende in buona parte da quanto riesce a consolidare e preservare autorevolezza e credibilitá (reputation).
L’accelerazione digitale - specie dal 2020 in poi - ha reso necessario un costante aggiornamento per poter gestire professionalmente tutti gli strumenti di comunicazione. In primis i social media.
La comunicazione di corporate si identifica sempre più spesso con l'insieme delle relazioni digitali o digital PR a cui si affida il 72% delle aziende. E se oltre il 70% cura si focalizza sull sito aziendale sono sempre di più le imprese e le istituzioni presenti con propri account sui maggiori social network (66%). Prevale Facebook, utilizzato da almeno l’82% delle aziende, segue X (ex-Twitter) (con il 76%) e LinkedIn (salita all’82% nel 2023).
Tra i principali vantaggi dei social network il sistema pubblicitario che ha praticamente soppiantato i broadcast e gli spazi tradizionali. Non solo per il basso costo delle campagne ma soprattutto per la possibilitá di identificare con precisione i pubblici a cui rivolgersi. I social inoltre, sono facilmente monitorabili e forniscono dati preziosi su visualizzazioni e click.
Le aziende li scelgono per influenzare i comportamenti di acquisto (il 93%), raggiungere gruppi specifici di individui o professionisti (91%), trovare nuovi partner aziendali (86%) e possibili stakeholder come gruppi di opinione, istituzioni o giornalisti.
Lavorare sulla reputazione di corporate è un buon investimento
A dispetto dell’idea (dura a morire) che posiziona le attivitá di comunicazione tra le spese, sono ormai molti i dati che confermano - fino a valorizzarlo in percentuali sul fatturato! - la ricaduta positiva della reputazione aziendale su bilanci oltre che - naturalmente - sull’autorevolezza di brand. Un asset dell'impresa, proprio come il marchio i brevetti.
Peraltro è stato certificato come le imprese dotate di un sistema strutturato di risk management (parte integrante della comunicazione di corporate) ottengano profitti superiori.
Proprio la reputazione è una delle prime fonti di rischio per imprese e persone (influencer, vedi caso Ferragni, recentissimo). Fino al 2015 non rientrava nemmeno tra le prime venti posizioni rispetto ai processi aziendali o gli obblighi normativi.
Oggi la sfida è rappresentata dall’aggiornamento dei siti aziendali, un mal di pancia per parecchie aziende, reso sempre più necessario dall’aggiornamento dei CMS e delle release di Google ma anche dall’importanza di integrare app e social media. Le aziende e i personaggi arrivano a un numero di contatti inimmaginabile soltanto dieci anni fa e, in caso di situazioni o incidenti che compromettano la credibilitá dell’azienda, tutti questi contatti rischiano di diventare nemici o giudici. Una societá quotata in borsa può perdere il 20% del proprio valore azionario in caso di danni di immagine consistenti e l’80% degli utenti di e-commerce dichiara di non fare acquisti presso esercenti con recensioni negative.
Più che difendersi, al solito, si tratta di prevenire, agire d’anticipo, affrontando quest’area di rischio in ottica strategica, impostando con cura la propria Comunicazione di Corporate, possibilmente facendosi affiancare da professionisti aggiornati e competenti.