L’evoluzione dell'AI e l'urgenza di contenuti di qualitá
E' vero forse anche noi stiamo spingendo l'acceleratore del nostro blog sul tema della AI e delle ricerche vocali ma questo cambia tutto nel nostro lavoro!
Provare la nuova funzione vocale di Chat GPT per credere!
Parleremo tutti con il nostro assistente virtuale e non tra anni, tra qualche mese. Tutti. Perché non è più solo un sistema vocale con frasi preimpostate, tipo Siri. Parliamo di un ascoltatore attento, capace di rispondere comprendendo il contesto.
Dunque un vero assistente intelligente e capace di adattarsi al luogo in cui siamo, al sistema in cui operiamo. Non si tratta solo di indicarci il distributore di benzina (o il plug di ricarica per auto elettriche) più vicino in base alla strada che stiamo percorrendo e alla destinazione, ma di poter ottenere molte altre informazioni complesse sullo stesso tragitto o un aiuto nel dettare email, rispondere a messaggi, ricordare appuntamenti.
Ricorda molto da vicino il film "Lei" del 2013 dove il professor Theodore Twombly dialoga con un sistema operativo AI che chiama Samantha. Affascinato dalla capacitá di intuire le sue esigenze, anche psicologiche Theodore arriva ad aprirsi con Samantha, parlandole di come stia evitando di firmare i documenti per il divorzio.
Anche il nuovo assistente Chat GPT ascolta profondamente, con una capacitá di adattarsi e rispondere davvero sorprendente.
Perché questo modifica il nostro lavoro? Perché i contenuti di comunicati stampa, Blog e Social (!) dovranno sempre più utilizzare un linguaggio naturale, capace di essere riconosciuto dalle AI come adatto a fornire risposte autorevoli e credibili agli utenti quando chiedono un parere su prodotti o soluzioni.
"Se devo cambiare serramenti come mi oriento tra quelli in legno, pvc o alluminio? Quali offrono migliori garanzie di durata? e dove li trovo?" Se i futuri clienti ragioneranno con i loro assistenti su questi temi, sará importante aver fornito alla rete e in particolare ai portali più "autorevoli" (vedi magazine o fonti istituzionali, a cui tutte le AI attingono) contenuti aggiornati, comparativi, che utilizzino dati credibili al posto di frasi commerciali, aggettivate e inconsistenti come ancora troppo spesso troviamo nei siti delle aziende.
E' davvero la fine delle frasi "pubblicitarie" ad effetto e la conferma del metodo con cui abbiamo affiancato i nostri clienti in questi anni, cercando di far loro evitare contenuti auto-celebrativi e ridondanti come le definizioni di "chiusure di design" al posto di "porte" per non parlare di URL che parlano di "prodotti" invece di raccontare direttamente la specializzazione dell'azienda.
E ora ci rimbocchiamo le maniche per i piani editoriali del 2025.