Quando le scelte di marketing si fondano su “sentiment” più che su dati
In un’epoca in cui i dati sono più accessibili che mai, è sorprendente constatare quanto spesso le decisioni di marketing vengano prese basandosi su presupposti infondati piuttosto che su una solida analisi di mercato.
Una delle manifestazioni più evidenti di questa tendenza è la miopia dei clienti che parlano di target di riferimento senza aver mai effettuato delle vere indagini sui loro pubblici effettivi.
Il Paradosso del Target Presunto
Spesso, durante i briefing iniziali con i clienti, emerge una contraddizione evidente: si parla di target come se fosse un’entitá ben definita e conosciuta, ma alla domanda su quali dati supportino questa visione, le risposte sono vaghe o addirittura inesistenti. È comune sentire frasi come "il nostro target è giovane, tra i 18 e i 35 anni" o "puntiamo agli utenti premium", senza che vi sia alcuna evidenza concreta a sostegno di queste affermazioni. Questi target presunti si basano più su intuizioni o su esperienze passate piuttosto che su ricerche di mercato rigorose.
L’Errore Strategico: Scegliere i Canali Basandosi sul Presunto Target
Questa miopia diventa ancora più problematica quando si tratta di decidere su quali piattaforme social investire o quali strategie SEO adottare. Spesso, i clienti insistono sull’utilizzo di un determinato social network o su una specifica strategia di contenuti, convinti che sia quella giusta per raggiungere il loro target presunto.
Tuttavia, questa scelta ignora completamente il funzionamento degli algoritmi di Google o dei social network stessi, che non si basano su presupposti ma su dati reali e comportamentali.
L’Importanza dell’Algoritmo: Google Come Bussola del Marketing
Google e i social media, infatti, funzionano in base a sofisticati algoritmi che analizzano il comportamento degli utenti, le loro interazioni e le loro preferenze in tempo reale. Questi algoritmi sono in grado di segmentare il pubblico in modo molto più accurato di quanto non possano fare le intuizioni umane, soprattutto se queste ultime non sono supportate da dati. Affidarsi solo al presunto target di riferimento senza considerare come gli algoritmi di Google o dei social media segmentino e raggiungano il pubblico, è come navigare senza una bussola.
I social valutati per i loro numeri
Nel 2023, la classifica dei principali social media per numero di utenti attivi mensili e tempo medio trascorso sulla piattaforma è la seguente:
1. Facebook:
- Utenti attivi mensili: Circa 2,9 miliardi.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 33 minuti.
2. YouTube:
- Utenti attivi mensili: Circa 2,5 miliardi.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 45 minuti.
3. WhatsApp:
- Utenti attivi mensili: Circa 2,5 miliardi.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 28 minuti.
4. Instagram:
- Utenti attivi mensili: Circa 2 miliardi.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 29 minuti.
5. TikTok:
- Utenti attivi mensili: Circa 1,1 miliardo.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 95 minuti.
6. WeChat:
- Utenti attivi mensili: Circa 1,3 miliardi.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 25 minuti.
7. Telegram:
- Utenti attivi mensili: Circa 700 milioni.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 20 minuti.
8. X (ex Twitter):
- Utenti attivi mensili: Circa 450 milioni.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 31 minuti.
9. Snapchat:
- Utenti attivi mensili: Circa 750 milioni.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 30 minuti.
10. LinkedIn:
- Utenti attivi mensili: Circa 900 milioni.
- Tempo medio giornaliero per utente: Circa 10 minuti.
Questi dati evidenziano non solo la popolaritá delle piattaforme in termini di numero di utenti, ma anche quanto intensamente gli utenti interagiscono con ciascun social, con TikTok in particolare che domina per tempo di utilizzo giornaliero.
Contenuti da far circolare in base ai numeri
Tra il 2020 e il 2023, l'uso dei social media ha continuato a crescere in modo significativo, con alcune piattaforme che hanno visto un'espansione impressionante. Facebook, pur mantenendo la sua posizione come una delle piattaforme più popolari, ha registrato una leggera diminuzione della crescita degli utenti attivi mensili, con un aumento annuo inferiore al 2%. Instagram, invece, ha visto una crescita sostenuta, grazie soprattutto all'introduzione di nuove funzionalitá come i Reels, che hanno attirato un pubblico più giovane e dinamico. TikTok è stata la piattaforma con la crescita più rapida, raddoppiando quasi la sua base utenti dal 2020 al 2023 e raggiungendo oltre un miliardo di utenti attivi mensili entro il 2023.
Al contempo, LinkedIn ha continuato a consolidarsi come il principale social network per i professionisti, con una crescita costante degli utenti attivi, soprattutto tra coloro che cercano opportunitá di networking e sviluppo professionale. Twitter, pur affrontando diverse sfide, ha mantenuto una base di utenti stabile, anche se inferiore rispetto ad altre piattaforme. Infine, WhatsApp e Telegram hanno visto un aumento significativo dell'uso, grazie all'incremento della comunicazione digitale durante e dopo la pandemia, consolidando il loro ruolo come principali strumenti di messaggistica a livello globale.
La galassia informativa
Chi oggi interpella un consulente di ufficio stampa o -in modo più evoluto— di Content management e Digital PR, deve riconoscere l’importanza della disseminazione dei contenuti in base non solo a keyword ma a frasi contestualizzate e originali (vd umane, createper l’AI e non dall’AI), in una strategia multi canale, capace di sfruttare le potenzialitá offerte dagli algoritmi di Google e dei social media, raggiungendo il pubblico giusto con il messaggio giusto.