La richiesta di una comunicazione responsabile parte dal pubblico, in particolare dalle nuove generazioni
I contenuti web sono universalmente riconosciuti come fondamentali e preponderanti e sono in costante crescita, non solo quantitativa ma anche qualitativa. Come catturare quindi l’attenzione e mantenere la fiducia del pubblico? Attraverso la responsabilitá sociale d'impresa.
Sono proprio gli utenti a fornire questa risposta perché oggi, soprattutto i giovani, si aspettano di trovare sui social media contenuti di valore, realizzati grazie a una strategia di marketing flessibile, pronta a diversificare e puntata a far emergere il proprio lato etico.
Secondo uno studio di Sprout Social del 2019, infatti, il 66% delle persone ritiene che i brand abbiano il potere di facilitare un cambiamento reale, mentre il 67% di esse pensa che i canali social siano efficaci nell'aumentare la consapevolezza su temi e problematiche sociali.
La fiducia e l’interesse in un marchio non si basano più solo sui suoi prodotti o servizi, ma anche sulle scelte etiche e sociali fatte dall'azienda. A neutralitá e silenzio viene oggi preferito il brand activism, riconosciuto dai consumatori come elemento di autenticitá e responsabilitá.
Finisce, quindi, l’era dei contenuti promozionali di prodotto, per fare spazio a una comunicazione di brand di più ampio respiro, fatta di post utili, empatici, che sappiano emozionare e coinvolgere anche la cosiddetta Generazione Z. Parliamo di quasi 2,5 miliardi di giovani nati tra il 1996 e il 2010.
A molti brand può non sembrare il target demografico ideale ma va considerato che oltre il 70% dei Gen Z ha dichiarato di influenzare le decisioni delle famiglie anche sull’acquisto di beni “inaspettati” come elementi d’arredo per la casa e mobili (fonte IBM Institute for Business Value).
E in questa fascia di etá ben l’85% dei giovani predilige l’acquisto di beni di un marchio che sostiene una causa sociale (sondaggio di Fuse Marketing)!
Il brand activism, però, va costruito nel tempo, con costanza e a partire dai valori fondamentali del marchio stesso, che siano legati alla sostenibilitá ambientale, alla cultura o ai diritti umani. Solo in questo modo l’assunzione di responsabilitá sociale sará riconosciuta e apprezzata, perché affiancata da azioni concrete.
Spetta quindi ai professionisti della comunicazione, ora, lavorare sui nuovi messaggi.
Come conferma la European Communication Monitor 2020 (la più ampia ricerca sulla Comunicazione e le RP al mondo che coinvolge 2300 professionisti del settore in 44 Paesi), costruire e mantenere la fiducia del pubblico (41%) e sviluppo sostenibile e responsabilitá sociale (37.5%) sono diventate le principali questioni strategiche per i comunicatori europei.